Annibale Covini Gerolamo

Annibale Covini Gerolamo, 
Pinocchio

Le avventure di
Pinocchio




di Carlo Collodi





Pinocchio
su Internet Archive

Internet Archive
 Annibale Covini Gerolamo page


Pinocchio
su Youtube

Annibale Covini Gerolamo,
Pinocchio, 
You Tube Channel

voce di

Annibale Covini Gerolamo
 home page





Pinocchio Disney

Capitolo    XVIII




Pinocchio ritrova
la Volpe e il Gatto,
e va con loro a
seminare le quattro monete
nel Campo de’ miracoli.


Come potete immaginarvelo,
la Fata lasciò
che il burattino
piangesse e urlasse
una buona mezz’ora,
a motivo di quel suo naso
che non passava piú
dalla porta di camera;

e lo fece per dargli
una severa lezione
e perché si correggesse
dal brutto vizio
di dire le bugie,
il piú brutto vizio
che possa avere un ragazzo.



Ma quando lo vide
trasfigurato
e cogli occhi fuori della testa
dalla gran disperazione,
allora,
mossa a pietà,
batté le mani insieme,
e a quel segnale
entrarono in camera
dalla finestra
un migliaio di grossi uccelli
chiamati Picchi,
i quali,
posatisi tutti sul naso
di Pinocchio,
cominciarono a beccarglielo
tanto e poi tanto,
che in pochi minuti
quel naso enorme e spropositato
si trovò ridotto
alla sua grandezza naturale.

P. Quanto siete buona,
Fata mia,



disse il burattino,
asciugandosi gli occhi

e quanto bene vi voglio!

FA. Ti voglio bene
anch’io



rispose
la Fata

e se tu
vuoi rimanere con me,
tu sarai il mio fratellino
e io la tua
buona sorellina...

P. Io resterei volentieri...
ma il mio povero babbo?

FA. Ho pensato a tutto.
Il tuo babbo
è stato digià avvertito:
e prima che faccia notte,
sarà qui.

P. Davvero?

gridò Pinocchio,
saltando dall’allegrezza.

P. Allora,
Fatina mia,
se vi contentate,
vorrei andargli incontro!
Non vedo l’ora
di poter dare
un bacio
a quel povero vecchio,
che ha sofferto tanto
per me!

FA. Va’ pure,
ma bada di non ti sperdere.
Prendi la via del bosco,
e sono sicura
che lo incontrerai.



Pinocchio partí:
e appena entrato nel bosco,
cominciò a correre
come un capriòlo.

Ma quando
fu arrivato a un certo punto,
quasi in faccia
alla Quercia grande,
si fermò,
perché gli parve
di aver sentito gente
fra mezzo alle frasche.



Difatti
vide apparire sulla strada,
indovinate chi?...
la Volpe e il Gatto,
ossia i due compagni di viaggio
coi quali aveva cenato
all’osteria del Gambero rosso.

VO. Ecco
il nostro caro Pinocchio!



gridò la Volpe,
abbracciandolo e baciandolo.

VO. Come mai sei qui?

GA. Come mai sei qui?



ripeté
il Gatto.

P. È una storia lunga



disse
il burattino

P. e ve la racconterò
a comodo.
Sappiate però che
l’altra notte,
quando mi avete lasciato solo
sull’osteria,
ho trovato gli assassini
per la strada...

VO. Gli assassini?...
Oh povero amico!
E che cosa volevano?

P. Mi volevano rubare
le monete d’oro.

VO. Infami!...



disse
la Volpe.

GA. Infamissimi!



ripeté
il Gatto.

P. Ma io
cominciai a scappare



continuò a dire
il burattino

e loro sempre dietro:
finché mi raggiunsero
e m’impiccarono
a un ramo di quella quercia...



E Pinocchio accennò
la Quercia grande,
che era lí a due passi.

VO. Si può sentir
di peggio?



disse
la Volpe.

VO. In che mondo
siamo condannati a vivere!
Dove troveremo
un rifugio sicuro
noi altri galantuomini?



Nel tempo che parlavano cosí,
Pinocchio si accòrse
che il Gatto
era zoppo
dalla gamba destra davanti,
perché gli mancava
in fondo
tutto lo zampetto cogli unghioli:
per cui gli domandò:

P. Che cosa hai fatto
del tuo zampetto?



Il Gatto
voleva rispondere qualche cosa,
ma s’imbrogliò.

Allora la Volpe disse subito:

VO. Il mio amico
è troppo modesto,
e per questo non risponde.


Risponderò io per lui.
Sappi dunque
che un’ora fa
abbiamo incontrato
sulla strada
un vecchio lupo,
quasi svenuto dalla fame,
che ci ha chiesto
un po’ d’elemosina.



Non avendo noi da dargli
nemmeno una lisca di pesce,
che cosa ha fatto l’amico mio,
che ha davvero
un cuore di Cesare?

Si è staccato
coi denti
uno zampetto
delle sue gambe davanti
e l’ha gettato
a quella povera bestia,
perché potesse sdigiunarsi.



E la Volpe,
nel dir cosí,
si asciugò una lagrima.

Pinocchio,
commosso anche lui,
si avvicinò al Gatto,
sussurrandogli negli orecchi:

P. Se tutti i gatti
ti somigliassero,
fortunati i topi!...

VO. E ora che cosa fai
in questi luoghi?



domandò la Volpe
al burattino.

P. Aspetto il mio babbo,
che deve arrivare qui
di momento in momento.

VO. E le tue monete d’oro?

P. Le ho sempre in tasca,
meno una
che la spesi
all’osteria del Gambero rosso.

VO. E pensare che,
invece di quattro monete,
potrebbero diventare
domani
mille e duemila!


Perché non dài retta
al mio consiglio?
Perché non vai
a seminarle
nel Campo dei miracoli?

P. Oggi è impossibile:
vi anderò un altro giorno.

VO. Un altro giorno
sarà tardi!...



disse
la Volpe.

P. Perché?

VO. Perché quel campo
è stato comprato
da un gran signore,
e da domani in là
non sarà piú permesso
a nessuno
di seminarvi i denari.



P. Quant’è distante di qui
il Campo dei miracoli?

VO. Due chilometri appena.
Vuoi venire con noi?
Fra mezz’ora sei là:
semini subito
le quattro monete:
dopo pochi minuti
ne raccogli duemila,
e stasera ritorni qui
colle tasche piene.


Vuoi venire con noi?



Pinocchio
esitò un poco
a rispondere,
perché gli tornò in mente
la buona Fata,
il vecchio Geppetto
e gli avvertimenti
del Grillo-parlante;
ma poi
finí col fare
come fanno tutti i ragazzi
senza un fil di giudizio
e senza cuore;
finí,
cioè,
col dare
una scrollatina di capo,
e disse
alla Volpe e al Gatto:

P. Andiamo pure:
io vengo con voi.



E partirono.

Dopo aver camminato
una mezza giornata
arrivarono a una città
che aveva nome
«Acchiappa-citrulli».

Appena entrato in città,
Pinocchio
vide tutte le strade popolate

di cani spelacchiati,
che sbadigliavano
dall’appetito,

di pecore tosate,
che tremavano dal freddo,

di galline
rimaste senza cresta e
senza bargigli,
che chiedevano l’elemosina
d’un chicco di granturco,

di grosse farfalle,
che non potevano piú volare,
perché avevano venduto
le loro bellissime ali colorite,

di pavoni tutti scodati,
che si vergognavano
a farsi vedere,

e di fagiani
che zampettavano cheti cheti,
rimpiangendo
le loro scintillanti
penne d’oro e d’argento,
oramai perdute per sempre.



In mezzo a questa folla
di accattoni
e di poveri vergognosi,
passavano
di tanto in tanto
alcune carrozze signorili
con dentro
o qualche Volpe,
o qualche Gazza ladra,
o qualche uccellaccio di rapina.

P. E il Campo dei miracoli
dov’è?



domandò
Pinocchio.

VO. È qui a due passi.



Detto fatto
traversarono la città e,
usciti fuori dalle mura,
si fermarono
in un campo solitario che,
su per giú,
somigliava a tutti gli altri campi.

VO. Eccoci giunti



disse la Volpe
al burattino.

VO. Ora
chinati giú a terra,
scava con le mani
una piccola buca nel campo,
e mettici dentro
le monete d’oro.



Pinocchio obbedí.
Scavò la buca,
ci pose le quattro monete d’oro
che gli erano rimaste:
e dopo ricoprí la buca
con un po’ di terra.

VO. Ora poi



disse
la Volpe

va’ alla gora qui vicina,
prendi una secchia d’acqua
e annaffia il terreno
dove hai seminato.



Pinocchio andò alla gora,
e perché
non aveva lí per lí
una secchia,
si levò di piedi
una ciabatta e,
riempitala d’acqua,
annaffiò la terra
che copriva la buca.

Poi domandò:

P. C’è altro da fare?

VO. Nient’altro



rispose
la Volpe.



Ora possiamo andar via.
Tu poi
ritorna qui
fra una ventina di minuti,
e troverai l’arboscello
già spuntato dal suolo
e coi rami
tutti carichi di monete.

Il povero burattino,
fuori di sé
dalla gran contentezza,
ringraziò
mille volte la Volpe e il Gatto,
e promise loro
un bellissimo regalo.

VO.GA. Noi
non vogliamo regali



risposero
que’ due malanni.

VO.GA. A noi ci basta
di averti insegnato
il modo di arricchire
senza durar fatica,
e siamo contenti
come pasque.



Ciò detto
salutarono Pinocchio,
e augurandogli
una buona raccolta,
se ne andarono
per i fatti loro.

🌝    🌞    🌟




Le avventure di Pinocchio
di:
CARLO COLLODI
editore:
Felice Paggi,
Firenze, 1883

Dominio Pubblico

Testo originale
accentato da:
Annibale Covini Gerolamo

Annibale Covini Gerolamo
 home page
restrizioni d'uso
Creative Commons

BY-NC-ND 4.0 International

TORNA SU



Annibale Covini Gerolamo BIBLIOGAFIA


invia E mail ad Annibale Covini


Annibale

per alcune nuove creazioni,
come indicato,
sottoscrive
le norme della Comunità

Creative Commons HOME PAGE

con attribuzione:
4.0 Int. BY NC ND

Creative Commons restriction 4.0 International;
 Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0
 Internazionale CC BY-NC-ND 4.0 possibile condividere alle
 seguenti condizioni: - Attribuzione - BY - Devi riconoscere
 una menzione di paternità adeguata, fornire un link alla
 licenza e indicare se sono state effettuate delle modifiche; -
 NonCommerciale - NC - Non puoi utilizzare il materiale per
 scopi commerciali; - Non opere derivate - ND - Se remixi,
 trasformi il materiale o ti basi su di esso, non puoi
 distribuire il materiale così modificato; --- Divieto di
 restrizioni aggiuntive...


DIRITTI D'AUTORE

Rispettare gli Autori
e le Imprese
per l'osservanza dei

diritti d'autore ©

e dei

marchi registrati ®


Copyrights su Wikipedia: Il copyright, termine di lingua
 inglese che letteralmente significa diritto di copia, è un
 termine che identifica il diritto d'autore nei paesi di common
 law, dal quale però differisce sotto vari aspetti.
 Ciononostante, il termine viene comunemente usato anche per
 indicare genericamente la normativa sul diritto d'autore degli
 ordinamenti di civil law. È solitamente abbreviato con il
 simbolo ©. Quando tale simbolo non è utilizzabile si riproduce
 con la lettera c posta tra parentesi. In base alla Convenzione
 di Berna è stata introdotta la regola della durata più
 breve...

Viene ricordata la:

Convenzione di Berna

per la protezione
delle opere
letterarie ed artistiche,
adottata a Berna
nel 1886.

invia E mail ad Annibale Covini

Covini Annibale
Italia
fiscalcodice:
CVNNBL60T11F205T

è socio lavoratore
della
Coop. Artisti Zenart

Zenart Cooperativa Artisti e Cantanti


TORNA SU

Pagina creata con
Linguaggio Html 5

W3c on Wikipedia

il

17 dicembre 2023

da:

Annibale Covini Gerolamo home page

grazie al
Sistema Operativo
Linux Mint

Linux Mint home page

PROGRAMMI

SeaMonkey on Wikipedia      Bluefish on Wikipedia      Gedit text editor for Linux Ubuntu on Wikipedia


Gimp su  Wikipedia, GIMP (GNU Image Manipulation Program) 
è un software libero multipiattaforma per l'elaborazione digitale 
delle immagini...     LibreOffice Writer,
   text edit for Linux Ubuntu 
   on Wikipedia      Text Editor Kate of KDE 
Community Free SW on Wikipedia:
 The KDE Advanced Text Editor, or Kate, is a text editor
 developed by the KDE free software community...


Shotwell, on Wikipedia - Shotwell è un
 programma libero per gestire e organizzare fotografie digitali
 per l'ambiente desktop GNOME...         Audacity on Wikipedia -
 Audacity è un software per l'editing audio multitraccia e
 multipiattaforma, distribuito sotto la GNU General Public
 License. Il programma di base permette la registrazione di
 audio multitraccia, la loro modifica e il relativo mixaggio,
 inoltre grazie a plugin già inclusi è possibile intervenire su
 diversi parametri tra cui volume, velocità, intonazione,
 formato dei file salvati, normalizzazione, ecc. ...


Kdenlive on Wikipedia - Kdenlive, acronimo di KDE
 Non-Linear Video Editor, è un software libero per
 l'elaborazione video non lineare per l'ambiente desktop
 KDE...       Openshot on Wikipedia -
 OpenShot Video Editor is a free and open-source video editor
 for Windows, macOS, Linux, and Chrome OS. The project started
 in August 2008 by Jonathan Thomas, with the objective of
 providing a stable, free, and friendly to use video editor...

aggiornata il
6 gennaio 2024
da
Annibale Covini - Italia
fiscalcodice:
CVNNBL60T11F205T

invia E mail ad Annibale Covini

Annibale Covini 
a Opera Milano Italia
 nel 2008

pagina controllata
e validata con:

pagina markup validator w3c

sitemap del sito Annibale Covini Gerolamo


Annibale Covini Gerolamo home page


TORNA SU